Uno stile semplice e concentrato sulle cose concrete, un immagine nitida di una casa contemporanea ritagliata all’interno degli ultimi piani di una sovrapposizione millenaria in continuo evolversi come è il centro storico urbano della città.
Uno stile semplice e concentrato sulle cose concrete, un immagine nitida di una casa contemporanea ritagliata all’interno degli ultimi piani di una sovrapposizione millenaria in continuo evolversi come è il centro storico urbano della città.
Una trasformazione che non cede all’ego del progettista, ma che fa di ogni elemento esistente il contenuto e non lo sfondo dell’idea creatrice.
Il contesto è fatto di vicoli di un centro storico verace, la luce è quella abbagliante dei tetti di ardesia, superfici dorate ossidate dal sole riverberano attraverso le finestre di casa inaspettati raggi di luce.
Si entra per una piccola porta vecchia di 300 anni e la calce bianca che finisce le pareti ti trasportano in un’abitazione che conserva il fascino della rovina nei suoi elementi esistenti, abbinata a raffinati dettagli e soluzioni che inaspettatamente si sposano con una matericità rude di molti elementi della casa: un antico tetto restaurato a regola d’arte che ancora “volta” uno dei piani dell’abitazione, intonaci e paramenti murari restaurati e conservati da mano esperte proprio come in un monumento.
Niente di monumentale nei muri, nei legni e nelle permanenze di questa casa, solo traccie dell’ordinario che regalano però squarci di immaginario su altri tempi e altri utilizzi in una casa a la page e sofisticata nella sua essenzialità.
Per una scala di ardesia nera, che si protende da un piccolo arco nello studiolo domestico, si accede allo spazio living, un scatola di luce minimale, luogo di benessere e semplicità che anticipa gli spazi esterni.
La città si apre nei sui contrasti in una selva informe di tetti, torri, campanili grondaie, e altri affacciatoi (come si chiamano a Genova i terrazzi sui tetti) grandi e piccoli, lussureggianti e deserti.
Una volta fuori ancora una scala e dopo 10 piani eccoci sui tetti in questo mondo parallelo, in netto contrasto con il cuore buio e di pietra della città bassa.
Sugli esterni come su un ponte di una nave un pavimento di legno ci ricollega alla matericità accogliente degli interni e allo stesso tempo ti avvicina al pensiero del mare; il mare non si vede, ma sul “ponte 10” della nave è difficile dimenticarsi di esserci a pochi metri.
Genova
2019
110 mq
Privato
Concept, progetto definitivo, progetto esecutivo, direzione lavori
Arch. Matteo Rocca e Jacopo Battistini
Realizzato
Anna Positano